Le prof si tengono d’occhio l’un l’altra. E non perdono l’occasione per lanciarsi perfide frecciate. C’è chi insinua, nei confronti della collega che azzarda una timida scollatura, che se ha tanto caldo, forse sta entrando in una certa stagione della vita. Una vecchia babbiona dell’insegnamento, nota per la sua perfidia e la sua mole da lottatore di sumo, disse una volta, candidamente, ad una giovane precaria :“ Aaah, ecco perché metti sempre gli stivali....povero tesoro, che caviglie grosse...ma non te la prendere, carina come sei...!”
Le prof, in questi ultimi anni, non si sono mai sognate di abbandonare il jeans a vita alta, nonostante le mode, e le loro alunne, abbiano evidenziato ben altre tendenze. Se una di loro osa indossare un modello più attuale, corrono da lei a complimentarsi (ipocritamente) per quanto riesca ad essere “giovanile”....comunque, attenta a non prendere freddo.
I prof maschi non partecipano a questo scambio di cortesie. Sono troppo impegnati a leggere il giornale, se non a sonnecchiare in qualche angolo tranquillo. Qualcuno di loro però ha dei repentini soprassalti di vitalità, quando gli accade di vedere la collega più piacente piegarsi per estrarre il registro dal cassetto raso terra....Allora accade che la sala insegnanti diventi teatro di battutacce e allusioni sessuali al pari delle caserme di antica memoria.
lunedì 28 gennaio 2008
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